
Lunedì Santo
Dopo l’ingresso trionfale di Cristo a Gerusalemme, alla fine della giornata, stanco tornò a Betania, un villaggio vicino.
Lì una famiglia amica aveva sempre un posto per lui.
Lazzaro, che Gesù aveva resuscitato dai morti, è il capo famiglia; con lui abitano le sorelle Marta e Maria.
Gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
Maria prese una libbra di olio profumato di vero nardo, molto prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli.
Martedì Santo
Il Martedì Santo è il giorno dello sdegno.
Gesù è sdegnato dal comportamento dei commercianti che hanno trasformato il tempio in un luogo di mercato.
Rovescia i banchi dei venditori e dei cambiamonete che hanno posto al centro del tempio il “denaro” e, abusando del loro potere, opprimono gli altri per ricavarne un profitto personale.
Mercoledì Santo
Il Mercoledì Santo è il giorno del tradimento e della tristezza.
Gesù è tradito da Giuda, uno dei suoi apostoli.
Giuda credeva che il Messia avrebbe capovolto l’impero romano e preso il potere su Israele, quindi seguì Gesù sperando di avere benefici dal nuovo potere politico.
Quando capì che Gesù non avrebbe dato inizio ad una ribellione contro Roma, compie una scelta terribile: il tradimento.
Andò dai sommi sacerdoti del Tempio di Gerusalemme e chiede loro dei soldi, 30 denari in argento in cambio della sua complicità per far arrestare Gesù.
Il segnale è un bacio con cui Giuda saluta il suo Maestro.
Quel bacio, segno di amicizia, diventa il segno del tradimento.
Giovedì Santo
Il Giovedì Santo è il giovedì che precede la Pasqua ed è l’ultimo giorno della quaresima.
La mattina durante la Messa Crismale vengono benedetti gli oli per la celebrazione dei Sacramenti: l’olio dei catecumeni, l’olio dei malati e il sacro crisma.
La sera viene celebrata la Messa in Coena Domini, con la quale inizia il Triduo Pasquale e si ricorda l’Ultima Cena di Gesù prima della sua passione.
In quella stessa notte Gesù ci lasciò il comandamento nuovo, il comandamento dell’amore fraterno.
Con il gesto umile della lavanda dei piedi, si ricorda quanto il Signore fece ai i suoi apostoli: lavando i loro piedi proclamò concretamente il primato dell’amore, amore che si fa servizio fino al dono di se stessi, anticipando così il sacrificio supremo della sua vita che si consumerà il giorno dopo sul Calvario.
Venerdì Santo
Il giorno del Venerdì Santo si celebra la crocifissione e morte di Gesù.
E’ il secondo giorno del Triduo Pasquale ed è il giorno di digiuno e astinenza dalle carni.
L’eucarestia non viene celebrata e la Chiesa celebra solo l’Azione liturgica della Passione del Signore, composta dalla Liturgia della Parola, dall’adorazione della croce e dai Riti di Comunione.
La liturgia inizia nel silenzio, come si era chiusa quella del giorno precedente e come si apre quella della veglia di Pasqua, nella notte del Sabato Santo.
Anche le campane, che per tradizione richiamano i fedeli alla celebrazione dell’eucarestia, in segno di lutto non suonano il Venerdì Santo, ma torneranno a suonare durante la Veglia Pasquale.
I cristiani in questo giorno sono invitati ad adorare la croce di Cristo e a non vivere rassegnati davanti alle proprie croci di ogni giorno, perché solo morendo si risuscita a vita eterna.
In questo giorno si celebra in maniera solenne anche la Via Crucis.
Sabato Santo
Il Sabato Santo è il giorno del riposo di Cristo nel sepolcro e si celebra il mistero della discesa agli inferi del Signore Gesù dopo la Sua morte.
Gesù discese agli inferi con la sua divinità e con la sua anima umana, ma non con il suo corpo, che riposava nella tomba.
Secondo la tradizione resta negli inferi per un tempo che corrisponde a quaranta ore circa, compiendo la sua vittoria sulla morte e sul diavolo, libera le anime dei giusti morti prima di lui e apre loro le porte del Paradiso.
Compiuta tale missione, la divinità e l’anima di Gesù si ricongiungono al corpo nel sepolcro, formando il mistero della resurrezione.
Come simbolo del lutto per la morte di Gesù oggi non si celebra nessuna messa e l’Eucarestia non è conservata dentro il Tabernacolo, che è aperto come simbolo che Gesù oggi non è nel mondo.
Un altro segno di lutto sono le luci e le candele spente, gli altari spogli, senza fiori e paramenti e le campane sono mute.