Molto spesso facciamo domande, perché desiderosi di ricevere una risposta. Una risposta che, più delle volte, deve per forza di cose rimanere in linea con quello che è il nostro modo di vedere le cose.
Nella sostanza siamo portati a rifiutare una risposta ricevuta che sia diversa da quella che già si trova radicata all’interno della nostra mente. Senza glissare vediamo qual’è la domanda che ognuno di noi tende a farsi senza troppi se e senza troppi ma.
Cosa ci aspetta dopo la morte?
Molte sono le risposte a questa domanda, ma solo una è quella vera. Dopo la morte c’è la vita che non finisce e che non potremo evitare di vivere. Che senso avrebbe per tutti noi pensare che la vita sia solo un percorso che si limita a durare più o meno un secolo? Nessuno…ovviamente.
Molti la pensano in questa maniera. Ed è proprio da questa convinzione che ognuno di noi trae delle teorie che conducono solo fuori strada. Se dovessimo pensarla veramente così non ci sarebbe spazio alcuno di felicità, se non quella che deriva dal desiderio incontrollato di provare a toccare con mano tutto quello che la nostra mente, mediante la vista, ci porta a desiderare di questo mondo accecato dal materialismo sfrenato.
Come faccio a credere che ci sia qualcosa dopo la morte?
La risposta è semplice; affidarsi a ciò che già abbiamo dentro. Dentro di noi c’è una voce che parla, che si chiama coscienza, ed è la voce di Dio.
Dio ci parla in continuazione, solo che noi, presi dal frastuono della vita, dalle continue preoccupazioni, che si tramutano in paura, non riusciamo ad ascoltare la sua voce. Una voce che parla nel silenzio. Un silenzio perduto che dobbiamo avere la forza di cercare e ritrovare in tutti quei luoghi dove risiede.

La forza e l’importanza del silenzio
Se solo capissimo l’importanza dello stare in silenzio o meglio del frequentare i luoghi dove esso risiede, avremmo già compreso molte verità nascoste. La chiesa non è un ammasso di mattoni costruito per abbellire le città, ma un luogo dove ogni cosa è possibile. Un luogo dove il silenzio e la preghiera devono essere i protagonisti assoluti. Un luogo dove risiede la reale presenza di Gesù Cristo.
Soprattutto dentro ad una chiesa Dio ci comunica che è necessario mettersi in cammino. Un cammino che deve condurci a percorrere la strada stretta, che poi è l’unica via che conduce alla salvezza della nostra anima. Riuscire a spegnere i rumori del mondo a scacciare via le preoccupazioni e le paure deve essere per noi un esercizio fondamentale da fare tutti i giorni.
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Per questo è necessario rifugiarsi nel silenzio, per predisporre mente e cuore verso le cose che si trovano in alto. Solo così chi desidera trovare le risposte può avere la possibilità di trovarle direttamente per opera e volontà del creatore.
Adesso sta a noi decidere, in piena libertà, come affrontare le situazioni che la vita ci metterà di fronte e, soprattutto, capirne il senso. Un’esperienza da vivere e da concretizzare con azioni che possano diventare poi frutto di salvezza. Ci basta tenere in mente che la vita terrena è simile ad un ruscello.
L’Acqua che scorre dentro sono le cose che ci sono in questo mondo e che sono destinate a passare. Noi, invece, siamo il sasso che da una sponda viene lanciato sull’altra sponda. Cioè siamo destinati a passare da una vita ad un’altra, però questa volta dalla dimensione eterna.