
L’elefante, liotru, simbolo della città di Catania è stata un’opera dell’architetto Gian Battista Vaccarini nel 1737, durante la ricostruzione della città dopo il terremoto dell’11 gennaio 1693.
La statua creata in pietra lavica già esisteva, ma dopo il sisma rimase molto danneggiata.
Vaccarini, così aggiunse gli occhi in pietra bianca e le zanne disponendola sulla fontana monumentale con la proboscide rivolta verso Sant’Agata.
L’obelisco che si trova sopra la schiena del pachiderma non è stata opera dell’architetto ma probabilmente fu portato in città durante le crociate da Syene.
Gli antichi abitanti di Catania consideravano l‘elefante un simbolo di protezione contro le eruzioni dell’Etna e la statua originale sarebbe stata creata durante la dominazione cartaginese.
C’è chi dice che “u liotru“avrebbe scacciato degli animali selvatici durante la fondazione dell’antica “Katane”.
Un altro aneddoto molto curioso è quello che collega l’elefante in pietra lavica con il mago Eliodoro.
Infatti il nome liotru sarebbe una storpiatura di quello antico del mago burlone che, secondo una leggenda, tormentava i catanesi con le sue stregonerie.
La storia narra che fu lui stesso a scolpirlo con la lava dell‘Etna e a dargli vita con la magia per girare la città sul suo dorso.
Il mago Eliodoro era in grado di comprare la mercanzia con pietre preziose e oro, che però diventavano dei sassi normali nelle mani dei poveri mercanti.