Quali sono le leggende legate al Natale

La leggenda del pettirosso

Un piccolo uccellino marrone divideva la stalla a Betlemme con la Sacra famiglia.

Una notte, mentre la famiglia dormiva, vide che il fuoco si stava spegnendo e pensò al freddo che avrebbe sentito il bambino.

Allora spiccò il volo e si posò accanto alla brace.

Cominciò a battere le ali facendo aria sui pezzi di legno e carbone in modo che riprendessero ad ardere.

Così il piccolo petto bruno dell’uccellino diventò appunto rosso per il calore e delle scintille roventi che volarono dalla brace e gli bruciarono le piume del petto. 

Ma lui continuò a battere le ali fino a quando la legna arse in una bella fiammata.

Il cuore del piccolo uccellino si gonfiò di orgoglio e di felicità quando il bambin Gesù sorrise sentendosi avvolto dal calore.

Da quella notte il petto del pettirosso è rimasto rosso, segno della sua devozione al bambino Gesù.

La leggenda del bastoncino di zucchero

Il bastoncino di zucchero dal gusto di menta è un altro simbolo del Natale.

La leggenda narra che un dolciaio lo creò per ricordare Gesù.

Il bastoncino racchiude molti significati: è composto di caramello solido perché Gesù è la roccia solida su cui sono costruite le nostre vite; per alcuni la sua forma a “J” sta per Jesus, mentre per altri è la forma di un bastone da pastore, perché Gesù è il nostro pastore.

Anche i colori rappresentano Gesù: il bianco è la purezza quindi l’assenza di peccato; la striscia rossa rappresenta il sangue di Gesù versato a causa dei peccati del mondo.

Il sapore è di menta che è simile a quello di una pianta aromatica usata anticamente per purificare e sacrificare (issopo).

La leggenda delle palle di Natale

A Betlemme esisteva un artista di strada molto povero che non aveva nemmeno un regalo per il Bambino Gesù.

Decise di andare alla grotta per andarlo a trovare e gli venne un’idea, cioè di fare quello che riusciva a fare bene facendo ridere il bambino: il giocoliere.

Da quel giorno per ricordare le risate di Gesù Bambino si appendono delle palline colorate all’albero di Natale.

La leggenda della Rosa di Natale

La Rosa di Natale è una pianta che fiorisce nei mesi invernali, soprattutto a Dicembre.

Il fiore è formato da cinque petali di colore bianco e può raggiungere circa trenta centimetri di altezza.

La figlia piccola di un pastore era intenta ad accudire il gregge del padre vicino Betlemme, quando vide degli altri pastori che camminavano verso la città.

Si avvicinò e chiese loro dove andavano; i pastori risposero che quella notte era nato il bambin Gesù e che stavano andando a trovarlo per portare a lui dei doni.

La bambina voleva andare con loro ma non aveva un dono da portare. 

Così quando i pastori andarono via, lei rimase sola e triste cadendo in ginocchio piangendo, senza sapere che un angelo guardava la sua disperazione.

Quando abbassò gli occhi vide che le sue lacrime divennero delle bellissime rose di un colore rosa pallido.

La bambina si alzò felice, le raccolse e partì verso la città potendo regalare un mazzo di rose a Maria come regalo per il figlio appena avuto.

Da allora a dicembre fiorisce questa rosa per ricordare a tutto il mondo il semplice regalo fatto con amore dalla giovane figlia del pastore.

La leggenda della Stella di Natale

In un villaggio messicano viveva una bimba di nome Altea.


La notte di Natale tutti andarono in chiesa con un piccolo dono per Gesù, ma lei non potette perché non aveva nulla da donargli.

Le apparve un angelo che le chiese perché fosse triste e la bambina rispose che non aveva nulla da portare a Gesù.

Ma l’angelo le disse che poteva portare il suo amore per Gesù, una cosa molto importante.

Doveva anche raccogliere dell’erba e delle foglie che crescevano ai bordi delle strade e fare un bel mazzo per portarlo in chiesa. 

Altea ubbidì e sistemò quel mazzo davanti all’altare.

Mentre la bambina pregava il mazzo si trasformò in una bellissima pianta con le foglie verdi e rosse.

Nacque così la STELLA DI NATALE.

La leggenda dell’agrifoglio

Un bambino orfano viveva con alcuni pastori quando gli angeli apparvero annunciando la nascita di Cristo.

Mentre camminava sulle vie di Betlemme fece una corona di rami d’alloro per il bambino Gesù.

Quando la sistemò davanti al neonato re l’orfanello si mise a piangere perchè si vergognò del suo dono.

Allora Gesù toccò la corona facendo in modo che le sue foglie brillassero di un verde intenso e le lacrime divennero delle bacche rosse.

Da quella notte l’agrifoglio viene regalato in segno di augurio alle persone care.

La leggenda di Rudolph la renna con il naso rosso

Una leggenda moderna nata negli Stati Uniti è quella della nona renna, inventata negli uffici della Montgomery Ward (una grande catena di magazzini americani) nel 1939.

Tra le renne di Babbo Natale Rudolh è quella più particolare perché dotata di un buffo naso rosso scintillante.

Ma questa piccola renna, derisa dal proprio branco per colpa di questa stranezza fisica, si rivelò di grande aiuto per Babbo Natale.

La leggenda narra che grazie proprio alla luce del suo naso Babbo Natale riuscì a consegnare tutti i regali ai bambini in una notte di Vigilia molto fredda e nebbiosa.

Perché ci si bacia sotto il vischio


Nella mitologia scandinava il vischio è la pianta sacra di Frigg, dea dell’amore.

Dopo che suo figlio Balder venne ucciso da una freccia di vischio, Frigg cominciò a piangere, e mentre le sue lacrime si trasformavano in perle bianche del vischio, suo figlio tornò in vita.

Dalla felicità Frigg iniziò a baciare chiunque passasse sotto l’albero sul quale cresceva il vischio (pioppi, olmi e tigli), facendo sì che non potesse capitare mai nulla di male a tutti coloro che si fossero dati un bacio sotto un ramoscello di vischio.

Nel Cristianesimo questa simbologia è stata mantenuta e il vischio significa fortuna, protezione e amore.


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