La leggenda del panettone

Era un giorno di festa con numerosi invitati e nelle cucine c’era un grande andirivieni.

Sulle tavole imbandite vennero servite le prime portate: carni arrostite, cacciagione, pollame, il tutto tra canti, risate, musiche e giocolieri.

Nelle cucine, intanto, il capocuoco era disperato: il dolce preparato con tanta cura era riuscito male e nessuno sapeva come rimediare. 

Allora uno sguattero di nome Toni non si perse d’animo, si rimboccò le maniche e impastò in fretta un pane a base di farina, lievito, uova, burro, zucchero, frutta candite e spezie.

Quando stava per infornare il pane scoprì un barattolo pieno di uvetta e aggiunse anche quella.

Mentre nelle sale venivano serviti gli ultimi piatti, il pane nel forno lievitava diffondendo un delizioso profumino.

Venne il momento di servire il dolce e Toni e il capocuoco erano preoccupati, perché se il dolce non avesse avuto successo le conseguenze sarebbero state disastrose.

Ma invece tutto fu un successo, infatti gli invitati chiesero al padrone di casa di conoscere l’autore di quel dolce.

Toni intimidito e confuso, venne spinto in sala dove fu accolto dagli applausi e da quel momento in tutti i suoi banchetti sarebbe stato servito il “pan del Toni”.

E con il nome panettone (da “pan del Toni) il dolce ha fatto il giro del mondo.

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