FIDUCIA Supplicans è il documento vaticano con il quale Papa Francesco autorizza la benedizione delle coppie omosessuali e in generale di tutte le coppie che non sono in regola secondo la dottrina Cattolica. Questo ulteriore documento “chiarisce”, semmai ce ne fosse bisogno, quale strada l’attuale Papa voglia percorrere. Una strada che di certo non ha come obiettivo quello di mantenere l’unione e gli insegnamenti della fede Cattolica.
Non è solo un pensiero personale ma è anche quello di molti vescovi e conferenze episcopali che dopo la pubblicazione di tale documento non hanno esitato nel prendere le dovute distanze da tutto ciò. Ovviamente non poteva mancare la reazione degli Alleati dell’Eucarestia, che già sono stati promotori di altre iniziative come quella per far celebrare la Messa in Vetus Ordo.
Questa volta il gruppo nazionale degli Alleati, con l’aiuto dei vari gruppi locali, hanno pensato bene di inviare direttamente un “Appello alla Santa Sede” con lo scopo di richiedere la rimozione immediata dello scandaloso documento – il Fiducia Supplicans – che come detto sopra apre alle benedizioni omosessuali e non solo.
Aderire a questa iniziativa è doveroso e non può essere fatto solamente dagli appartenenti al gruppo degli Alleati dell’Eucarestia del Vangelo. Ogni cristiano che si ritiene tale non può più nascondersi.
La Chiesa non potrà mai essere distrutta, ma inevitabilmente, oggi più che mai, è sotto attacco da parte di chi ritiene di essere al di sopra di Gesù Cristo. Pubblico sotto l’appello da copiare/stampare e inviare via posta (in fondo l’indirizzo) o mediante e-mail (possibilmente tramite PEC) all’indirizzo: ddf@cfaith.va
Appello alla Santa Sede
In relazione alla dichiarazione Fiducia supplicans, pubblicata il 18 Dicembre 2023 dal Dicastero
per la Dottrina della Fede, i vescovi, sacerdoti e fedeli della Chiesa Cattolica sostenitori del presente
documento esprimono rispettosamente la loro posizione di credenti, con la quale la respingono in
modo netto e senza riserve. Malgrado la mancanza di valore giuridico e morale della dichiarazione
in oggetto, infatti, essi ne riconoscono il forte impatto mediatico e, di conseguenza, sono seriamente
preoccupati per le ragioni di seguito elencate.
1. Non è assolutamente lecito abusare del santissimo Nome di Dio per approvare pubblicamente,
con un atto liturgico, ciò che Egli condanna – secondo l’immutabile giudizio della Scrittura, della
Tradizione e del Magistero – in quanto contrario all’ordine naturale da Lui stabilito.
2. La dignità della Chiesa Cattolica, colonna e fondamento della verità (1 Tm 3, 15), è lesa in modo
intollerabile di fronte ai non cattolici, ai non cristiani e ai non credenti. Coloro che, sotto l’azione
dello Spirito Santo, intendono entrarvi, possono esserne trattenuti da questo e altri atti scandalosi,
con grave pregiudizio per la loro salvezza eterna.
3. Sono molti i cattolici, chierici e laici, ad essere confusi o deviati nella coscienza dal fatto che i
ministri sacri sono autorizzati a impartire benedizioni a persone che vivono stabilmente in peccato
mortale manifesto e non intendono recedere dal loro stato con un sincero pentimento e un’adeguata
penitenza. Ciò li induce gravemente in errore nella valutazione oggettiva degli atti intrinsecamente
cattivi.
4. In diversi Paesi del mondo, i sacerdoti che si rifiutino di impartire le benedizioni autorizzate dalla
dichiarazione Fiducia supplicans possono essere perseguiti dalla giustizia civile e rischiano
addirittura il carcere per aver fatto il proprio dovere. La Santa Sede è tenuta a difendere e tutelare i
ministri della Chiesa, dovunque operino, anziché esporli alla persecuzione.
5. Anche i sacerdoti che non corrono rischi giudiziari sono gravemente lesi nella reputazione e
nell’onore, dato che la gente può legittimamente supporre, in forza della decisione presa dalla
suprema autorità, che essi siano d’accordo. Ciò, squalificandoli sia come uomini che come ministri
sacri, costituisce una forma di diffamazione dell’intero clero cattolico, alla quale ci opponiamo
fermamente.
Ci appelliamo pertanto al Romano Pontefice perché ritiri o corregga la dichiarazione Fiducia
supplicans. Con il presente documento chiediamo altresì che venga fatta piena luce sul caso del
Preseminario San Pio X, vista la ristretta portata del processo celebrato in Vaticano nel 2021. Lo
stato di salute della Chiesa militante è necessariamente legato al risanamento morale della Curia
Romana. Perciò, qualora questa richiesta non fosse soddisfatta, ci riserviamo di procedere con
un’inchiesta indipendente.
Data, città, firma
§§§§
Si prega di stampare e inviare a:
-Sua Santità Francesco – 00120 Città del Vaticano
-Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede – I-00120 Città del Vaticano;