Il lievito è un insieme di microrganismi che provocano la fermentazione ed è usato nella preparazione di bevande alcoliche, pane, dolci e pizza. Gli stessi risultati si possono ottenere anche con dei preparati chimici. Ci sono diversi tipi di lievito in commercio che prendono il nome di: lievito chimico, lievito naturale e lievito di birra.
Il lievito chimico è quello più diffuso e destinato alla cucina casalinga, si trova nei supermercati già pronto in bustina. E’ composto da un insieme di sostanze chimiche e si presenta sotto forma di polvere bianca molto fine. Alcuni lieviti chimici possono essere aromattizzati, per esempio alla vaniglia. Il lievito chimico va aggiunto direttamente all’interno dell’impasto durante la lavorazione dello stesso.
Il lievito naturale si ha da una piccola quantità di impasto di acqua e farina lasciato a fermentare per alcuni giorni e aggiunto a un altro impasto. Si utilizza soprattutto nella panificazione “casareccia” e non è commercializzato. Il lievito naturale è anche comunemente chiamato lievito madre.
Il lievito di birra è di origine naturale ed è usato per far lievitare il pane e gli impasti di farina e acqua sia salati che dolci. Si trova nei supermercati secco, in bustine, fresco, in panetti e infine sfuso nelle panetterie. Prima dell’uso viene sciolto in acqua o latte, poi viene impastato con farina e lasciato lievitare.
Dopo si aggiungono gli altri ingredienti che servono per la preparazione e il tutto deve lievitare ancora prima della cottura. Il lievito di birra viene anche usato come integratore alimentare, utile per purificare l’organismo e combattere lo stress.
Come e per quanto tempo conservare il lievito
Il lievito chimico si può conservare per almeno 2 anni, infatti sulla confezione, insieme agli ingredienti, si trova la data entro quando è consigliato utilizzarlo. Bisogna conservare le bustine di questo lievito in un luogo fresco e al riparo dell’umidità. Il lievito di birra secco resiste fino a 1 anno.
Il lievito naturale si deteriora facilmente, quindi va tenuto in frigorifero, chiuso nella confezione fino a 2 settimane. Se diventa scuro non si può più usare.
Quando si usa il lievito di birra bisogna osservare delle regole: la temperatura del liquido in cui viene sciolto deve essere di 25°, quella dell’ambiente dove si sta preparando di 22° e quella del luogo dove avviene la lievitazione di 28°.
Cosa mangiare in caso di allergia al lievito
L’allergia ai lieviti è un disturbo che si manifesta con arrossamenti della pelle e prurito. Chi ne soffre non può mangiare nessun cibo lievitato naturalmente, come: pane, focaccia, pizza e altri prodotti da forno, e non può bere delle bevande fermentate, cioè vino, birra e aceto.
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Le alternative sono: il pane azzimo, la pasta sfoglia, frolla e brisèe che non richiedono lievitazione. Si possono anche consumare i dolci lievitati fatti in casa se si usano lieviti chimici in bustina.
I prodotti dolci e salati fatti industrialmente sono preparati con una lievitazione naturale e quindi sono vietati. Per essere sicuri bisogna controllare che un prodotto non contiene certi ingredienti: lievito di birra e di pane, lievito in compresse e secco, vitamine naturali perché potrebbero derivare dal lievito, malto, aceto.
Quale tipo di lievito consumare
Il lievito da consumare è quello chimico. In commercio ci sono diversi tipi di lievito chimico per le preparazioni salate. Bisogna sempre controllare che contenga gli ingredienti giusti, come: cremortartaro, bicarbonato di sodio, pirofosfato acido di ammonio, amido di mais o riso, acido tartarico, bicloruro di sodio.