Gli organi dell’apparato digerente hanno tempi di lavoro costanti. Quando sono sottoposti a continue stimolazioni, ad esempio con pasti troppo abbondanti, fanno più fatica a svolgere bene le loro funzioni. Un primo passo molto importante per aiutare la digestione, è mangiare sempre alla stessa ora e assumere ogni volta quantità regolari di cibo.
Ovviamente queste prime buone abitudini rappresentano soltanto l’inizio, che per forza di cose devono essere coadiuvate da altre per cercare di avere sempre una buona digestione. Alcuni consigli pratici sono:
- evitare cibi piccanti e grassi e introdurre nel menù giornaliero degli alimenti leggeri e facilmente assimilabili, come frutta fresca, verdura e pesce. Ma attenzione. esistono anche differenze individuali: ciò che è digeribile per una persona può non esserlo per un’altra. Ognuno dovrebbe autoregolarsi ed eliminare dalla propria dieta i cibi che il proprio apparato digerente non riesce a smaltire facilmente;
- limitare i condimenti troppo pesanti ed elaborati; il condimento ideale è l’olio di oliva che è più digeribile degli altri tipi di oli e favorisce l’eliminazione dei grassi da parte dell’apparato digerente;
- evitare le spezie che possono irritare le pareti dello stomaco e dell’intestino e rendere più difficoltoso l’assorbimento dei cibi;
- consumare alimenti privi di conservanti, additivi e concimi chimici;
- bere pochi alcolici perché appesantiscono lo stomaco, quindi meglio preferire acqua e succhi di frutta;
- mangiare con calma, masticando bene perché la prima digestione avviene in bocca per azione della saliva;
- evitare la tensione e lo stress;
- fare attività fisica, anche una breve passeggiata subito dopo i pasti per aiutare la digestione.
Lo stress uno dei principali responsabili di una cattiva digestione
Le persone molto ansiose o che si trovano spesso in condizioni di stress, nervosismo e tensione emotiva sono più soggette ai disturbi di stomaco. Tendono a trasferire i problemi di natura psicologica sul proprio organismo.
Soffrono di questi problemi le persone che non esprimono apertamente il loro disagio e i loro problemi, come ansie, arrabbiature, frustrazioni. Questi soggetti tengono tutto dentro, non si sfogano mai e così lo stomaco ne risente. I disturbi digestivi legati alla tensione nervosa sono: i crampi, l’indigestione e la difficoltà a inghiottire.
Se i problemi di stomaco hanno un’origine psicologica, la prima cosa da fare è limitare ogni occasione di stress e cercare di condurre una vita meno frenetica, imparare a rilassarsi, fare un po’ di movimento per scaricare le tensioni. Infine si può ricorrere all’aiuto del medico per una soluzione migliore.
Sintomi legati ad una cattiva digestione
Una cattiva digestione si manifesta con sintomi precisi, subito dopo aver mangiato o durante il pasto. I sintomi si possono avvertire in modo più o meno intenso, bruciori e acidità di stomaco, nausea e vomito, crampi e dolore all’addome, senso di pesantezza e gonfiore.
Se, nonostante una maggiore cura nell’alimentazione, i disturbi continuano, è consigliabile sottoporsi ad esami specifici, di cui il più efficace è la gastroscopia, che consiste nell’introduzione nello stomaco, attraverso la bocca del paziente, di una sonda dotata di fibre ottiche, che permette al medico di osservare le condizioni dell’organo e anche di prelevare un frammento di tessuto da analizzare in laboratorio.
Cos’è il Reflusso Gastroesofageo
Il Reflusso Gastroesofageo è un sintomo di cattiva digestione o Gastrite. Quando il cibo e i succhi gastrici vengono a contatto con le pareti dell’esofago provocano bruciore e dolore. Quello che succede prende il nome di reflusso gastrico.
Infatti la valvola che si trova alla fine dell’esofago e lo separa dallo stomaco normalmente non permette al cibo ingerito e ai succhi gastrici di risalire; se questa valvola perde tono non trattiene il contenuto dello stomaco che risale nell’esofago irritandolo.
Le cause del Reflusso Gastroesofageo possono essere il sovrappeso e l’alimentazione. I grassi, i fritti, l’alcol, le spezie, la menta, il cioccolato impediscono il corretto funzionamento della valvola dell’esofago. I cibi acidi, come gli agrumi e i pomodori, e le bevande gasate hanno un’azione irritante.
Alcuni frutti, come le mele e la frutta secca, e alcune verdure, come broccoli e legumi, favoriscono la formazione nell’addome di gas che determinano l’apertura anomala della valvola. I pasti devono essere poco abbondanti e il più possibile asciutti.
E’ bene non bere a tavola e masticare a lungo per favorire l’assimilazione del cibo, che deve rimanere nello stomaco il minor tempo possibile. Bisogna evitare di andare a letto dopo mangiato perché da sdraiati l’addome si dilata e favorisce il reflusso: è meglio fare una passeggiata per facilitare la digestione e quindi lo svuotamento dello stomaco.