Con la Domenica delle Palme inizia la Settimana Santa, dove si ricordano gli ultimi giorni della vita di Cristo e si celebrano la sua Passione, Morte e Resurrezione. Gesù, a differenza dei re e guerrieri, entra a Gerusalemme a cavallo di un’asina, simbolo di umiltà.
Il Vangelo narra che Gesù arrivato vicino a Gerusalemme mandò due suoi discepoli in un villaggio a prendere un’asina legata con un puledro per portarli da lui.
I discepoli fecero quello che gli era stato richiesto e la mattina dopo li coprirono con dei mantelli e Gesù vi salì sopra per andare a Gerusalemme dove c’era una folla riunita per vedere l’arrivo del Messia.
Stesero a terra dei mantelli, altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, e iniziarono a muoverli esclamando “Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell’alto dei cieli!”
La celebrazione della Domenica delle Palme
La messa della Domenica delle Palme si sviluppa iniziando da un posto al di fuori della chiesa dove le persone si riuniscono e il sacerdote benedice le palme e i ramoscelli di ulivo. Dopo la lettura di un brano tratto dal Vangelo si inizia la processione fino ad arrivare dentro la chiesa.
Si continua con la messa e la lunga lettura della Passione di Gesù. Questo racconto viene letto da tre lettori che rappresentano: il cronista, i personaggi e Cristo; e diviso in: arresto di Gesù, il processo giudaico, il processo romano, la condanna, l’esecuzione, la morte e la sepoltura.
Alla fine della messa i fedeli portano a casa i ramoscelli di ulivo e le palme benedette conservati come simbolo di pace. In alcune regioni c’è l’usanza da parte del capofamiglia di utilizzare un rametto bagnato con l’acqua benedetta durante la veglia pasquale per benedire la tavola sistemata nel giorno di Pasqua.
Cosa ha fatto Gesù il giorno del Lunedì Santo
Dopo l’ingresso trionfale di Cristo a Gerusalemme, alla fine della giornata, Gesù stanco, tornò a Betania, un villaggio vicino. Lì una famiglia amica aveva sempre un posto per lui. Lazzaro, che Gesù aveva resuscitato dai morti, è il capo famiglia; con lui abitano le sorelle Marta e Maria.
Gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. Maria prese una libbra di olio profumato di vero nardo, molto prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli.
Cosa successe il Martedì Santo
Il Martedì Santo è il giorno dello sdegno. Gesù è sdegnato dal comportamento dei commercianti che hanno trasformato il tempio in un luogo di mercato. Rovescia i banchi dei venditori e dei cambiamonete che hanno posto al centro del tempio il “denaro” e, abusando del loro potere, opprimono gli altri per ricavarne un profitto personale.
Il significato del Mercoledì Santo
Il Mercoledì Santo è il giorno del tradimento e della tristezza. Gesù è tradito da Giuda, uno dei suoi apostoli. Giuda credeva che il Messia avrebbe capovolto l’impero romano e preso il potere su Israele, quindi seguì Gesù sperando di avere benefici dal nuovo potere politico.
Quando capì che Gesù non avrebbe dato inizio ad una ribellione contro Roma, compie una scelta terribile: il tradimento. Andò dai sommi sacerdoti del Tempio di Gerusalemme e chiede loro dei soldi, 30 denari in argento in cambio della sua complicità per far arrestare Gesù.
Il segnale è un bacio con cui Giuda saluta il suo Maestro. Quel bacio, segno di amicizia, diventa il segno del tradimento.
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Giovedì Santo: l’ultimo giorno di Quaresima
Il Giovedì Santo è il giovedì che precede la Pasqua ed è l’ultimo giorno della quaresima. La mattina durante la Messa Crismale vengono benedetti gli olii per la celebrazione dei Sacramenti: l’olio dei catecumeni, l’olio dei malati e il sacro crisma.
La sera viene celebrata la Messa in Coena Domini, con la quale inizia il Triduo Pasquale e si ricorda l’Ultima Cena di Gesù prima della sua passione. In quella stessa notte Gesù ci lasciò il comandamento nuovo, il comandamento dell’amore fraterno.
Con il gesto umile della lavanda dei piedi, si ricorda quanto il Signore fece ai i suoi apostoli: lavando i loro piedi proclamò concretamente il primato dell’amore, amore che si fa servizio fino al dono di se stessi, anticipando così il sacrificio supremo della sua vita che si consumerà il giorno dopo sul Calvario.
Il Venerdì Santo
ll giorno del Venerdì Santo si celebra la crocifissione e morte di Gesù. E’ il secondo giorno del Triduo Pasquale ed è il giorno di digiuno e astinenza dalle carni. L’eucarestia non viene celebrata e la Chiesa celebra solo l’Azione liturgica della Passione del Signore, composta dalla Liturgia della Parola, dall’adorazione della croce e dai Riti di Comunione.
La liturgia inizia nel silenzio, come si era chiusa quella del giorno precedente e come si apre quella della veglia di Pasqua, nella notte del Sabato Santo.
Anche le campane, che per tradizione richiamano i fedeli alla celebrazione dell’eucarestia, in segno di lutto non suonano il Venerdì Santo, ma torneranno a suonare durante la Veglia Pasquale.
I cristiani in questo giorno sono invitati ad adorare la croce di Cristo e a non vivere rassegnati davanti alle proprie croci di ogni giorno, perché solo morendo si risuscita a vita eterna. In questo giorno si celebra in maniera solenne anche la Via Crucis.
Il significato del Sabato Santo
ll Sabato Santo è il giorno del riposo di Cristo nel sepolcro e si celebra il mistero della discesa agli inferi del Signore Gesù dopo la Sua morte.
Gesù discese agli inferi con la sua divinità e con la sua anima umana, ma non con il suo corpo, che riposava nella tomba.
Secondo la tradizione resta negli inferi per un tempo che corrisponde a quaranta ore circa, compiendo la sua vittoria sulla morte e sul diavolo, libera le anime dei giusti morti prima di lui e apre loro le porte del Paradiso. Compiuta tale missione, la divinità e l’anima di Gesù si ricongiungono al corpo nel sepolcro, formando il mistero della resurrezione.
Come simbolo del lutto per la morte di Gesù oggi non si celebra nessuna messa e l’Eucarestia non è conservata dentro il Tabernacolo, che è aperto come simbolo che Gesù oggi non è nel mondo. Un altro segno di lutto sono le luci e le candele spente, gli altari spogli, senza fiori e paramenti e le campane sono mute.
La Santa Pasqua
Il giorno della Pasqua segna la fine della Settimana Santa e celebra la resurrezione di Gesù che avvenne il terzo giorno dalla sua morte in croce. La data della Pasqua varia di anno in anno secondo i cicli lunari, cade la domenica successiva al primo plenilunio di primavera.
Etimologicamente significa “passaggio” legato al mondo ebraico, in particolare alla festa di Pesach, nella quale si celebrava il passaggio di Israele, attraverso il Mar Rosso, dalla schiavitù d’Egitto alla libertà. Per i cristiani è la festa del passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo.
Dal punto di vista teologico, la Pasqua racchiude tutto il mistero cristiano: con la passione, Cristo si è immolato per l’uomo liberandolo dal peccato originale e riscattando la sua natura corrotta, permettendogli di passare dai vizi alla virtù.
Con la resurrezione ha vinto sul mondo e sulla morte, mostrando all’uomo il proprio destino, cioè la resurrezione nel giorno finale ma anche il risveglio alla vera vita.
Cosa si ricorda il Lunedì dell’Angelo
Il Lunedì dell’Angelo, chiamato Pasquetta, prende il nome dal fatto che in questo giorno si ricorda l’incontro dell’Angelo con le donne giunte al Sepolcro.
Il Vangelo racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salome andarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli olii aromatici per imbalsamare il corpo di Gesù; ma giunte sul posto videro che il grande masso che chiudeva l’entrata alla tomba era spostato.
Le tre donne si sentirono smarrite e preoccupate cercavano di capire cose fosse successo, quando subito dopo apparve a loro un angelo che le disse: “Non abbiate paura! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui! E’ risorto come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto”.
E aggiunse: “Ora andate ad annunciare la notizia agli Apostoli”. Ed esse si precipitarono a raccontare l’accaduto agli altri.