L’estate di San Martino si verifica nei giorni intorno l’11 novembre.
Sono dei giorni con una temperatura estiva, bel tempo, senza precipitazioni e ha mediamente una durata di “tre giorni e un pochino”. Questo è legato all’episodio del “mantello”.
Una leggenda racconta che un giorno invernale Martino Di Tours in Gallia incontrò un povero mendicante infreddolito e gli donò il suo mantello perché si riscaldasse. Con questo gesto la pioggia subito dopo non cadde più e spuntò il sole facendo alzare la temperatura.
Così ogni anno, secondo questa leggenda, ci dovrebbe essere un’interruzione del freddo per ricordare quello che fece Martino.
Si narra pure che quella notte sognò Gesù che gli confessò di essere lui il povero mendicante. Da qui, visto che Martino non era battezzato, iniziò il suo cammino di fede diventando cristiano a tutti gli effetti.
Fece molti viaggi per convertire i pagani soprattutto nelle campagne e questa sua predisposizione verso il pellegrinaggio lo fece diventare “il santo patrono dei pellegrini”.
Negli anni che seguirono fu nominato Vescovo Di Tours. Secondo alcune tradizioni agricole in questi giorni di temperature miti si rinnovavano i contratti agricoli annuali e quindi si instaurava un forte legame con la terra e i suoi frutti. Inoltre si aprono le botti per assaggiare il vino novello.
Le tradizioni italiane per San Martino
A San Martino in Italia c’è anche una tradizione culinaria: carne alla brace, caldarroste, biscotti, insomma tutta la penisola si mette a tavola in questo giorno. L’estate di San Martino si ricorda in tante poesie scritte dal Carducci e dal Pascoli.